Pat Metheny & Lyle Mays

Pat Metheny come chitarrista e compositore è senza dubbio una delle figure chiave degli ultimi 30 anni di storia del jazz, e forse della musica contemporanea in senso generale, date le multiformi influenze che si possono individuare nella sua musica. Un compositore che si è avvalso nei tempi migliori della collaborazione di un fantastico pianista che risponde al nome di Lyle Mays, dal suono cristallino e dotato di uno stile molto personale, che non sempre esibisce la grande tecnica di cui è dotato ma piuttosto la sua grande sensibilità e ricerca melodica. Credo sia stato uno dei pianisti che più mi ha ispirato e che continua a darmi enormi emozioni.

Lyle Mays e Pat Metheny - backcover photo from "As Falls Whichita" - © ECM Records

Lyle Mays e Pat Metheny

Le preferenze sulla musica espressa da questi due grandi possono ovviamente essere molto personali e discutibili: dato che il mio punto di vista si rivolge in particolare al pianoforte, credo che “The First Circle”, del 1984, sia una delle prove più convincenti, un brano particolarmente complesso soprattutto dal punto di vista ritmico (una alternanza di 6/4 e 5/4) e coinvolgente dal punto di vista melodico, che contiene forse il più bel solo per piano di Mays espresso nelle registrazioni in studio. E’ una composizione straordinaria da ogni punto di vista, un vero classico del Pat Metheny Group, e da annoversarsi tra le espressioni della musica moderna da ascoltare e studiare. Io amo molto anche “September 15th”, tratto dall’album “As Falls Whichita” del 1981; dedicato a Bill Evans, è un brano per chitarra e pianoforte lirico e toccante, con una bellissima melodia condotta all’unisono da piano e chitarra, arricchita spesso da controcanti pianistici e con una coda finale per piano improvvisata di stampo romantico.
Ho avuto modo di stringere la mano ad entrambi, dopo un loro concerto nel 1991, a Ravenna. Metheny particolarmente disponibile e prodigo nel rilasciare autografi (e infatti il suo lo conservo gelosamente), molto schivo e quasi contrario a queste forme di divismo Mays…una coppia di compositori che sta al jazz contemporaneo così come Lennon e McCartney stanno al Pop, Rodgers e Hart al pop americano degli anni 40 e 50, o George e Ira Gerswhin alle canzoni per musical.
Meno noti sono i lavori di Lyle Mays solista, ma io voglio citare un’altra entusiasmante composizione, “Highland Aire”, ispirata ad un credibilissimo tema popolare scozzese, anche questa con un fantastico assolo di piano, ed è tratta dal suo primo lavoro solista, del 1985, intitolato proprio “Lyle Mays”, una delle migliori uscite discografiche in ambito Jazz-Fusion di quell’anno.
I dischi da solista del pianista del Wisconsin sono sempre più rari, l’ultimo è stato dedicato ad improvvisazioni per piano “preparato”, nel frattempo la partnership con Metheny si è interrotta, non è da escludersi una riunione dello storico “group” in un futuro (e si sa che le Reunion sono sempre di moda), anche se indubbiamente sono più le glorie del passato a rendere importante e indelebile la collaborazione tra i due.

Dischi consigliati: “Pat Metheny Group”, “As Falls Whichita”, “First Circle”, “Still Life Talking”, “Letters from Home”.
Assoli di Lyle da ascoltare: Lone Jack, The First Circle, September 15th, (It’s Just) Talk, Better Days Ahead (live version from “The Road to You”).
Ovviamente tutto secondo il mio personale gusto.

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