Critiche a vanvera

Qualche sera fa riascoltavo qualche canzone del primo disco di Chiara Civello, pianista e cantante jazz, prima artista italiana ad entrare nella elite degli artisti della prestigiosa etichetta Verve. Curiosando in rete sono andato a cercare qualche parere sul suo disco, e come spesso capita mi sono imbattuto nell’ormai noto debaser. L’idea di fondo di questo sito è lodevole, uno spazio libero e senza censura dove chiunque può recensire i dischi che ama o che sconsiglia. Se è vero che non si dovrebbe guardare un’unica recensione prima di decidere se prestare attenzione verso un’artista, è da notare che ho già letto diverse recensioni su questo sito che mi hanno lasciato perplesso, e quella sulla Civello quasi mi ha infastidito…In pratica, chi cerca una recensione sul primo disco della pianista romana, si trova questa pagina come primo risultato. Ebbene, io penso che a volte se non si apprezza un disco, o non si ha  il background musicale per discuterne, bisognerebbe astenersi dal commentarlo, perché poi si rischia di influenzare troppo chi ha in previsione di ascoltarlo. Si potrà obiettare che la Verve si è orientata verso operazioni commerciali dettate dall’esigenza di portare il più possibile pubblico verso un genere in grossa crisi di vendite, ed ecco quindi che anche un personaggio più country che jazz come Norah Jones è servito perfettamente allo scopo, e in una certa misura anche i dischi via via più commerciali di Diana Krall, ma l’opera prima di Chiara Civello non va liquidata nella misera sufficienza, o addirittura paragonata al pop di Whitney Houston, come sostiene il  recensore su Debaser…ma quando mai? Senza nulla togliere alla Houston, nel disco della Civello ci sono momenti di pop raffinato, molto intriso di quel jazz latino d’atmosfera che tanto è in voga negli ultimi anni, e la ciliegina sulla torta di un pezzo scritto a quattro mani col grande Bacharach non è certo il favore di un vecchio rimbambito che non aveva altro modo di ingannare il tempo, anzi…la canzone “trouble” è molto bella. Certo, si può non essere rapiti dalla voce di questa cantante, si potrà dire che non tutti i brani sono al medesimo livello qualitativo, ma si tratta di gusti personali. L’abilità come songwriter e pianista non si mette in discussione, fin dal primo brano. Può darsi che questo mio articolo non arrivi nelle ricerche prima di Debaser, ma il mio consiglio è…leggete pure Debaser, io stesso continuerò a farlo, ma è meglio cercare anche i pareri dei giornalisti del settore e non soltanto di improvvisati recensori del web, che hanno il privilegio di finire ai primi posti dei motori di ricerca

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