September 15th, by Pat Metheny & Lyle Mays: la trascrizione

Se non si trattasse di un brano capolavoro che continua ad emozionarmi dopo molti anni, sia ascoltandolo che suonandolo, non penso che avrei accettato volentieri l’idea di trascriverlo e arrangiarlo integralmente. Come al solito, lo spunto è venuto da una gradita richiesta, e come quasi sempre mi capita, la difficoltà è stata superiore alle mie aspettative. Non mi sono voluto basare sulle trascrizioni degli altri “colleghi” su YouTube (sempre troppo semplificate per i miei gusti, e comunque non trascritte su carta), per cui ho voluto creare la versione più fedele possibile, che contiene tutte le sfumature e le note dei due musicisti che l’hanno concepita. Poi ovviamente suonandola la si potrà personalizzare, io comunque l’ho sempre eseguita in stile “Real Book”, quindi con una certa libertà, pur seguendo il più possibile il magnifico assolo di piano nella parte centrale, e concedendomi più libertà nell’interludio e nella coda (come del resto fecero anche loro nei Live), ma nel momento in cui mi sono trovato a riscriverlo mi sono ovviamente accorto di molte sfumature che prima non avevo considerato, di cui si può ovviamente fare tesoro, ritengo comunque che suonare esattamente l’interludio e l’outro come sono scritte può rendere il brano un po’ troppo “meccanico”, come capita sempre quando si vuole eseguire fedelmente una parte in origine improvvisata.



Nella prima parte ho sempre aggiunto una mia soluzione di arrangiamento, e che ho voluto mantenere in questa versione, che è quella di assegnare alla mano sinistra il tema eseguito originariamente dal tipico suono di flauto synth di Lyle Mays che compare alla battuta 29 nella parte in Si maggiore (pur essendo nel registro medio alto), per poi suonarlo invece con la destra alla battuta 43 quando si passa in La maggiore, ovviamente perdendo però la possibilità di suonare il la basso. A parte la prima esposizione del tema del brano, che non presenta grossi problemi in quanto è presente solo la chitarra accompagnata dal Synth, quando invece chitarra e piano cominciano a duettare ho cercato di mantenere tutti i vari controcanti del pianoforte, per quanto possibile. L’interludio che inizia alla battuta 136 fino alla 180 l’ho trascritto dando maggiore importanza al disegno melodico del pianoforte, a scapito delle risposte di chitarra. Anche se non troppo difficile da trascrivere, l’assolo di pianoforte, e se vogliamo anche tutto quello che segue fino alla coda finale, presenta invece difficoltà di scrittura proprio per la sua libertà ritmica, al punto tale che è difficile poterlo interpretare se prima non lo si è ascoltato attentamente, e la suddivisione che io ho dato alle battute non è di certo l’unica possibile. Come sempre si cerca di seguire l’importanza degli accenti, ma non è tutto così scontato. Identica problematica dalla battuta 213 fino alla fine (Outro), dove c’era la necessità di fondere assieme il lavoro del piano e della chitarra che tornano a dialogare, anche se è evidente il ruolo predominante del pianoforte. Non ho voluto indicare i rallentati e tutto quanto concerne i segni di espressione, dall’inizio alla fine, sarebbero troppi da inserire. Per l’impianto ritmico e tonale del brano mi sono basato su quanto indicato nel “Pat Metheny Real Book”, discostandomi dal libro per la notazione del tema, perché lì viene privilegiato solo il tema di chitarra. Parzialmente per l’assolo di piano ho riveduto e corretto quanto ho trovato nel libro “Pat Metheny – Una chitarra oltre il cielo”, (dove l’assolo è scritto solo fino a metà) ma gli errori erano tanti e piuttosto grossolani al punto che non mi è stato di grande aiuto!
Quello che segue è il video dello spartito (la versione aggiornata a novembre 2020) con annessa esecuzione audio “live”.
Il pdf si trova nella sezione “spartiti” del sito.

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