Verticale ma anche orizzontale, dipende dai punti di vista.
Chi cerca video di musica per pianoforte non può non essere capitato su qualche video di YouTube che presenta la visuale della tastiera dall’alto, e le note che scendono con vari effetti, spesso con due colori diversi per distinguere le due mani, o una serie di 12 colori per le varie note, o altro. Di video ce ne sono di due tipi: quelli realizzati partendo dal software Synthesia, apprezzati dagli studenti di piano più piccoli, spesso non eseguiti da una persona ma semplici file midi con le note tutte della stessa intensità e anche fastidiose da ascoltare, talvolta impossibili da eseguire (generalmente di color verde), oppure i più evoluti che uniscono la visione della vera esecuzione sempre filmata dall’alto, associata comunque alla discesa delle note, ma con una raffinatezza di esecuzione, ripresa ed effetti video di qualità professionale e di grande presa sul pubblico. I numeri di questi video in termini di visualizzazioni parlano da soli, si parla di milioni di views e migliaia di iscritti, il che mi incuriosisce molto dato che i miei numeri su YouTube non sono di certo così elevati. E’ un modo interessante per arricchire la “monotonia” di un classico video di chi suona al piano, o soprattutto, ha effettivamente qualche utilità didattica vedere in anteprima le note che stanno per arrivare sulla tastiera? Secondo me per il repertorio più “serio” lo spartito è insostituibile, i video più entusiasmanti di questo tipo sono fatti da ottimi pianisti, ma chiaramente destinati ad una audience di amatori, o comunque persone che non ascolterebbero certi brani se non fossero proposti in questo modo moderno. Bravi pianisti che si celano dietro i profili di YouTuber quali Rousseau e Kassia che comunque ci mettono “solo” le mani e non la faccia, creando quindi anche un alone di mistero su chi effettivamente siano.
Complice la particolarità del periodo in cui mi trovo a scrivere, dopo due mesi abbondanti di permanenza a casa per l’emergenza sanitaria mondiale, ho avuto il tempo e la possibilità di scaricare un software che è stato da poco perfezionato e che permette di gestire tutti i passaggi per la creazione di questi video con una interfaccia abbastanza semplice. Si tratta di una app multipiattaforma chiamata SeeMusic e sviluppata dalla visalmusicdesign. Ero curioso e ci tenevo a cimentarmi con qualcosa di simile e proporlo per la prima volta sul mio canale.
Come mai ho scelto il “Menuet” di Ravel dalla sua “Tombeau de Couperin“? Uno dei miei primi video, esattamente di dieci anni fa, era relativo alla “Forlane” della stessa suite, decisi di farlo perché all’epoca non c’erano ancora video di quel brano, e anche perché lo consideravo, e tuttora lo considero, qualcosa di magico. Di recente, proprio perché nel periodo di “lockdown” sono fioriti su Facebook video di tante esibizioni casalinghe anche di noti artisti di ogni genere musicale, con anche live in diretta spesso organizzati frettolosamente, con la camera in “mirror mode” (quindi con le due mani invertite), o con audio a dir poco discutibile (purtroppo sempre mono), l’algoritmo di facebook, tra i tanti artisti, mi ha suggerito i video della pianista Vanessa Benelli Mosell, e una sua performance di aprile riguardava proprio il Menuet. Non lo suonavo da tanto tempo e risentirlo da lei mi ha fatto venire voglia di ripassarlo e proporlo in questa modalità, anche perché ancora così non era stato proposto.
Certamente la maggior parte dei commenti sui video di questa pianista esula non di poco dal puro contenuto musicale, e non serve che vi spieghi il motivo se la conoscete, e nella versione proposta da me credo che la dimensione suggestiva e ipnotica di questo brano si presti bene a questo tipo di presentazione, che ripeto, in nessun modo si vuole sostituire allo spartito. Poi se volete possiamo anche parlare di interpretazione, personalmente non amo suonare questo pezzo troppo lentamente. Ho già previsto a breve anche di affrontare il “Prelude” della stessa suite.
**Questa parte è solo per chi intende realizzare un video simile**
Tecnicamente come si realizza questo video? la ripresa si effettua possibilmente centrata e verticale rispetto alla tastiera, con una luce equilibrata, meglio se naturale. Per questioni di peso consiglio uno smartphone inserito in un’asta cosiddetta “per selfie” ma che in realtà è utilissima per ogni ripresa, a sua volta inserita in un’asta per microfono. Attenzione alla distorsione della lente, che poi è probabile debba essere corretta in fase di montaggio video (e Imovie da solo non basta).
La zona inferiore del pavimento vicina alle braccia andrebbe coperta con un tessuto verde (che così poi si può sostituire con qualsiasi sfondo in fase di edit video) oppure nero, e come vedrete al momento io devo ancora risolvere questo dettaglio.
La registrazione va fatta su piano digitale oppure su qualsiasi verticale o coda con silent e possibilità di registrare la propria performance midi. Mentre si registra il video si avvia anche la registrazione su DAW (Garage Band, Logic Pro, Cubase o simili). Successivamente il video ottenuto va tagliato in modo che il limite superiore dell’immagine coincida con il limite superiore della tastiera, quindi si può sovrapporre l’audio ricavato dal midi, esportare il tutto e poi importarlo nel software See Music. A questo punto si dovrà avere cura di sovrapporre la maschera della tastiera virtuale di 88 tasti del programma con quella del proprio video, quindi importare il file midi della performance e sovrapporlo al proprio video, scegliere l’effetto desiderato e successivamente esportare il tutto (silenziando il suono del file midi). Se necessario si può poi importare nuovamente il video ottenuto all’interno di software di editing video come Imovie o altri per gestire meglio alcuni parametri.
Come avrete capito, operazioni non proprio facili e sicuramente più adatte a chi si diletta un po’ di video e audio. Ad ogni modo, come per tutto, esistono video tutorial anche per questo su YouTube.
-
Articoli recenti
Commenti recenti
- francesco brilli su Spartiti
- Sergio Chiappa su Yamaha DX7 – brochure italiana
- Marco su Spartiti
- Alessandra Di Maria su Spartiti
- Federico su Spartiti
Archivi
- Aprile 2021
- Marzo 2021
- Giugno 2020
- Maggio 2020
- Maggio 2018
- Luglio 2017
- Settembre 2016
- Dicembre 2015
- Aprile 2015
- Marzo 2015
- Febbraio 2015
- Gennaio 2015
- Novembre 2014
- Luglio 2014
- Maggio 2014
- Febbraio 2014
- Giugno 2013
- Maggio 2013
- Novembre 2012
- Ottobre 2012
- Settembre 2012
- Luglio 2012
- Marzo 2012
- Febbraio 2012
- Gennaio 2012
- Ottobre 2011
- Settembre 2010
- Marzo 2010
- Novembre 2009
- Ottobre 2009
- Settembre 2009
- Febbraio 2009
- Ottobre 2007
- Gennaio 2007
- Dicembre 2006
- Novembre 2006
- Ottobre 2006
- Agosto 2006
- Luglio 2006
- Maggio 2006
- Ottobre 2005
- Luglio 2005
Categorie
Meta