Trascrizioni

Già da tempo so che indicando su Google come termini di ricerca “trascrizioni per pianoforte” il mio sito compare ai primi posti (il che ovviamente è a mio vantaggio), tuttavia alcuni articoli del mio Blog ormai datati non sono così immediati da trovare anche perché spesso bisogna usare i termini di ricerca molto precisi, così ho deciso di riassumere l’argomento in questa pagina.
Intanto chiariamo un punto importante: la trascrizione non è esattamente quello che dice wikipedia, quindi non è soltanto un adattamento per organico differente di una musica scritta, ma molto più frequentemente significa il riportare su pentagramma nota per nota musiche prima non reperibili su spartito. Possono essere musiche improvvisate, o molto spesso memorizzate perfettamente nella mente del compositore o esecutore ma mai scritte su spartito per vari motivi, soprattutto per la scarsa appetibilità commerciale e la non effettiva necessità al fine della fruibilità e circolazione dell’opera. Quindi è una necessità strettamente legata all’epoca in cui la musica non circola solo tramite spartito come oltre un secolo fa, ma più che altro in forma registrata. Ormai sono più di 10 anni che questo sito è diventato un punto di riferimento per andare incontro alle esigenze più varie di chi desidera suonare un brano pianistico di qualsiasi genere, una canzone, un accompagnamento, un arrangiamento personalizzato che non è mai stato pubblicato (e spesso neppure scritto) dagli autori.
Io credo in certi casi di avere fatto un grosso favore a questi autori perché grazie alla mia passione, e ovviamente competenza in materia, molti altri pianisti hanno potuto cimentarsi nell’esecuzione di bellissime composizioni pianistiche ad esempio di Aziza Mustafa Zadeh, Hiromi Uehara, Danilo Rea, Ryuichi Sakamoto, Lyle Mays, Giovanni Allevi, e molti altri. A molti di voi probabilmente alcuni di questi nomi diranno poco, ma cercandoli su YouTube troverete non solo i diretti artisti ma molti esecutori in giro per il mondo che eseguono qualche loro pezzo che io ho trascritto. Per me è personalmente una grossa soddisfazione ed un valore aggiunto che non so quanti colleghi possano vantare.

LE TARIFFE
Premesso che alcune delle sopracitate trascrizioni le ho fatte per passione e le potete trovare gratuitamente nella sezione spartiti, invece molte altre non ci sono in quanto richieste esclusive su commissione (quindi con una tariffa) ma sono comunque indicate come disponibili su richiesta. Se cercate spartiti in formato elettronico sul web molto probabilmente potrete trovarli sul portale sheetmusicplus, spesso a dei prezzi abbordabili (dai 5 ai 10 euro e anche meno), quindi se mi proponete un pezzo di durata media, che sia una canzone o un brano pianistico, io invece con grossa difficoltà vi potrei preventivare una spesa di 30 euro, ma per brani più complessi anche 50, e voi vi chiederete “ma perché dovrei spendere così tanto”? Perché raramente mi è capitato che realizzassi una trascrizione che mi fosse state richiesta da più persone, anche a distanza di tempo. I prezzi più accessibili sono giustificati dalle tante richieste, diversamente lavorare 2-3 ore nette per uno spartito per 30-35 euro voi potere capire che non è il massimo, e capisco la perplessità delle persone non del mestiere, ma non sapete il tipo di lavoro che c’è dietro, e anche la qualità, dato che siamo in pochi a farlo.
E inoltre, direi che in 10 anni le tariffe sono rimaste le stesse.

IL METODO
Forse qualcuno pensa che esista una forma di automatismo tecnologico che io possiedo, oppure che trascrivere musica sia facile alla pari di un dettato come si faceva a scuola. Si tratta invece di un lavoro complicato e sostanzialmente manuale, l’unica eccezione sta nel fatto che si scrive lo spartito al computer con il pianoforte usato come sistema di immissione nota, e che esistono ottimi programmi anche gratuiti allo scopo. Banalmente, quando premo un tasto del pianoforte, la nota corrispondente compare nel foglio pentagrammato del programma. Ma questa è l’unica cosa che può far risparmiare tempo. A proposito, finiamola con questo tradizionalismo di qualche “collega” e non solo: molto carino scrivere musica a mano, io stesso amo farlo per gli allievi, ma in questo caso non si può e non ha senso. A parte il fatto che il cliente vuole ovviamente uno spartito professionale, sappiate che una volta scritto al computer si può anche cambiare la tonalità di un brano con un solo click! Provateci dopo che lo avete scritto a mano. Una parentesi che sembra insensata ma credo che chi non è del mestiere anche questo non lo sappia, ed è tornato più volte utile anche per i lavori commissionati da voi.
Tornando alla modalità di lavoro, nel caso di un brano pianistico, che di solito è quello su cui maggiormente lavoro, bisogna considerare la sua difficoltà tecnica, se segue un tempo costante, perché più è “rubato” o diciamo piuttosto libero nei tempi musicali, più è complicato da trascrivere. Per poi scrivere lo spartito bisogna suonare ogni singolo passaggio perché bisogna sempre capire come le mani sono suddivise, il che significa che comunque io posso anche suonare un passaggio con le due mani ma nello scrivere lo spartito devo farlo separatamente perché lui (il programma) da solo non capisce se suono la destra o la sinistra e dove. Spesso la divisione dei valori la devo decidere accuratamente prima, perché la registrazione in tempo reale sullo spartito (che è un’altra opzione di immissione note) non sempre dà il risultato che si vuole ottenere. Ovvero, per chi è musicista, suonando delle terzine, ad esempio, non sempre il programma le scrive correttamente, il più delle volte conviene andare in “modalità terzina” come immissione note e suonarle una per volta. Le spiegazioni tecniche potrebbero anche essere più dettagliate perché i casi sono molteplici, ma era per far capire la natura del lavoro e la sua difficile “valutazione”. In definitiva posso dirvi che per me, salvo rari casi, si tratta sempre di un lavoro in pari o addirittura sottocosto, e molte volte dico tra me e me, quando sono brani brutti o che si sentono male “ma chi me l’ha fatto fare?”. Alla fine prevale il mio spirito di disponibilità e sacrificio per accontentare gli appassionati, o l’enorme piacere di vedere i miei spartiti suonati su YouTube in giro per il mondo. Anche se non sono il compositore del pezzo, sono stato un tramite per poterlo tramandare, e questo non è poco per il valore intrinseco del ruolo del trascrittore. E colgo qui l’occasione per ringraziare coloro che di tanto in tanto, rendendosi conto del valore di questi lavori, mi lasciano qualche contributo volontario via Paypal (il modulo lo trovate in ogni pagina del sito).
Vi indico qui i link dei miei articoli precedenti sull’argomento:
http://www.nicolamorali.com/a-chi-mi-scrive-e-non-solo-la-commissione-di-trascrizioni-per-pianoforte/

http://www.nicolamorali.com/ancora-a-proposito-di-trascrizioni-pianistiche/

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