Ancora a proposito di trascrizioni pianistiche

Alla luce dell’esperienza di ore di lavoro spese sulle non poche trascrizioni che mi sono state richieste nel corso dell’ultimo anno, volevo tornare sull’argomento e in qualche modo integrare il mio precedente post in proposito.
Le trascrizioni su cui ho lavorato e chi mi avete commissionato sono state molto variegate, da Sakamoto & Morelenbaum ai Race Against The Machine, Avishai Cohen, passando per Danilo Rea, Gianni Giudici, la colonna sonora di Amici Miei per finire con le complicate trascrizioni per Big Band del repertorio di Dinah Washington, impegno quest’ultimo molto complesso,su cui sono tuttora al lavoro, e molto grato a chi mi ha accordato fiducia in questa ambiziosa operazione.
Come sanno le singole persone che mi hanno commissionato le trascrizioni, il mio principio è che il diretto proprietario dell’opera richiesta è il committente, che il lavoro non sarà condiviso su questo sito e verrà rispettato il ruolo del compositore i cui diritti sono tutelati, ovviamente nessuno intende appropriarsi dei meriti degli altri. Chiaramente gli spartiti che mi sono stati richiesti non esistono e non sono acquistabili altrove, nel caso lo siano ne consiglio sempre l’acquisto o invito prima di tutto a rivolgersi  all’autore per un eventuale spartito, il mio lavoro quindi non è in contrasto con iniziative editoriali, le somme che richiedo vanno a coprire i miei costi e le mie ore di lavoro, spesso ad una tariffa che per le ore che impiego non sono tanto vantaggiose per me.

In linea di massima l’ora di lavoro sulla trascrizione (che, ribadisco, si svolge esclusivamente ad orecchio con l’ausilio delle cuffie e dello strumento che mi assiste nell’immissione delle note sul pentagramma), è calcolata quasi pari al costo di una ora di lezione presso le scuole di musica, ma vale decisamente di più. Ci tengo a sottolinearlo perché se un prezzo di 50 euro per un brano pianistico può sembrare tanto, considerando che un libro di spartiti con vari brani può costarne anche solo 30 o anche molto meno, non dovete dimenticare che il lavoro è stato da voi richiesto in maniera esclusiva, quindi non viene diffuso da un editore con un ritorno di vendite che può giustificare un prezzo concorrenziale più basso della mia richiesta. Sembrerà un discorso banale, ma questo è direttamente rivolto a coloro che dopo il mio preventivo sempre molto generoso e in difetto, sembrano un po’ titubanti o in alcune occasioni non mi ricontattano per confermare il lavoro. Purtroppo è conseguenza dell’educazione che Internet ci ha impartito nel corso degli anni, dove sembra giustificato che libri in pdf, film, musica, debbano essere fruiti gratuitamente o quasi, dimenticando completamente i diritti delle persone coinvolte nelle produzioni di queste opere, e le ore spese per creare un prodotto. Tornerò sull’argomento parlando come al solito di cd, mp3 (insomma, le solite cose) ma intanto spero che chi mi chiede dei lavori in esclusiva capisca che dietro c’è del lavoro, e che soprattutto un musicista che trascrive fedelmente ogni nota non è come un alunno che scrive un dettato. Anzi, riscrivere un brano è molto più complicato che suonarlo, comporlo o improvvisarlo, lo so per esperienza diretta riguardo agli spartiti delle mie cover e interpretazioni o improvvisazioni che mi sono state richieste a più riprese, e ovviamente per il mio lavoro sugli spartiti di altri artisti.
Come integrazione all’articolo precedente riguardo questo lavoro, ho pensato di comportarmi in questo modo:
– alcune trascrizioni pianistiche le userò come “curriculum” o pubblicità di questo aspetto del mio lavoro tramite YouTube (come nel caso del mio spartito di “Fiori di neve” di Danilo Rea o altri), chiedendo un contributo alle prime persone che mi chiederanno lo spartito nei primi tempi. Non è escluso poi che spartiti come questo, e altri già realizzati o che realizzerò nel frattempo, dopo un certo numero di mesi io possa renderlo disponibile a prezzo ridotto o anche gratis. Le trascrizioni di “nicchia” rimarranno invece in elenco e potranno essere richieste tramite il mio form dei contatti.
– Le trascrizioni che eseguo di mia iniziativa e che pubblico esplicitamente come Pdf sono gratuite, se nell’utilizzo vi sentite in dovere di fare una piccola donazione anche a sostegno e come stimolo per ulteriori lavori, qualche piccola offerta via Paypal è ben accetta (il relativo pulsante lo trovate alla destra di ogni pagina)
– Per i nuovi “clienti” di trascrizioni è inteso che il pdf viene inviato dopo la conferma dell’avvenuto pagamento secondo il metodo concordato via email
– Nel caso i diretti compositori o titolari delle edizioni musicali di qualche brano si sentano “danneggiati”, o vogliano comperare il mio lavoro, o semplicemente che questo venga rimosso, me lo possono sicuramente scrivere via email.
– Chi intende usare in concerto i miei brani e le mie trascrizioni è ovviamente tenuto a scrivere nel modulo Siae i dati corretti riguardo titolo ed autore, e se volete (come è già accaduto in più di una occasione) potete anche ringraziare in pubblico il trascrittore!

salvo scrive:

ciao Nicola, ho letto il tuo post e sono d’accordo con te. Anche io sono trascrittore, l’unico aiuto che ho per trascrivere i brani è il mio orecchio, e so bene che quando si trascrive un brano occorre tantissimo lavoro e tantissimo tempo, anche perchè non sempre gli strumenti che ascoltiamo sono udibili a causa delle sonorità eccessive degli altri strumenti che fanno da accompagnamento o da ripieno all’interno del pezzo. E così occorre ascoltare e ascoltare infinite volte, trovare le note giuste, solfeggiarle, interpretare le libertà dell’esecutore e darle una forma ritmica che sia trascrivibile ed eseguibile quanto più possibilmente fedele all’originale da quelli che poi leggeranno il nostro lavoro.
Questo lavoro non tutti lo capiscono. Se uno pensa di andare in libreria a comprare un libro di spartiti spende molto meno, ma non è la stessa cosa: in quel caso è il compositore stesso che pubblica ciò che nella sua libertà di compositore ha scritto. Nel nostro caso, invece, dobbiamo riprodurre fedelmente ciò che ascoltiamo: è una vera e propria opera d’arte pari a quelle che vengono riprodotte su sculture o su tele: l’artista osserva un oggetto e lo riproduce al punto da farne una perfetta copia. Lo stesso facciamo noi, utilizzando non la vista ma l’udito.
Un caro saluto!
25/04/14 09:31:17
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