dove conservare la memoria?

MemoryMi lascio andare a qualche riflessione sulla tecnologia e a quanto ha cambiato il modo in cui conserviamo gran parte dei nostri ricordi. Senza dubbio nel nostro tempo c’è stato un vertiginoso incremento del ricorso alla conservazione della “memoria” della nostra vita, in ogni aspetto, non soltanto nel recente e invadente “diario” di Facebook, ma grazie a tutti i messaggi che inviamo, riceviamo, così come con tutte le foto che scattiamo, i video che conserviamo, la musica i film e qualsivoglia contenuto che in maniera quasi compulsiva si è soliti scaricare dalla rete. Esponenzialmente così come la capacità dei supporti per memorizzare che a quanto pare raddoppia ogni cinque anni, ci circondiamo di una valanga di dati, anche poco importanti ma a cui ci affezioniamo, che sono anche terribilmente fragili, provare per credere! In particolare gli hard disk, che con molta disinvoltura eleggiamo a sicuri contenitori spesso destinati a conservare dati importanti come nostra unica copia, si dimostrano ancora inaffidabili, basta infatti un urto un po’ più forte del dovuto, una distrazione, e tutto può andare irrimediabilmente perduto. Per non parlare dei supporti masterizzati, passati quasi di moda per via della scomodità, ma a conti fatti forse più sicuri di un hard disk,dato che resistono anche cadendo a terra, ma non danno garanzie particolari dopo una vita di dieci anni circa, tra l’altro anche se conservati al sicuro e mai sfiorati. In realtà, non sappiamo ancora bene questi supporti che vita reale possono avere, essendo relativamente nuovi, ma il problema più evidente è che molte cose che utilizziamo sono legate a standard di collegamento, che siano sata, usb, hdmi, tanto per fare un esempio, che rappresentano il presente ma che verosimilmente tra 10 o 20 anni saranno rimpiazzate da altri sistemi di connessione. Quindi la memoria che lasciamo per chi verrà dopo di noi non rischierà sicuramente di ingiallire dimenticata in un cassetto, ma forse, e questo è peggio, sarà resa inaccessibile dalla inesorabile avanzata tecnologica che impedisce dopo poco tempo di poter accedere ai supporti su cui memorizziamo tutti i ricordi.

Questo tra l’altro costringe, almeno chi è più lungimirante, a fare varie copie su più supporti possibili, cercando di stare al passo con gli standard. Alla resa dei conti, i nastri Vhs, le compact cassette, per non parlare dei dischi in vinile, sembrano invece essere supporti inossidabili, se ben conservati. Il presente digitale è poi ancora più minacciato dai recenti sequestri di siti come megaupload e megavideo, che anche se non adatti a tenere al sicuro i propri dati rappresentavano per molti la possibilità di avere qualche copia di dati su server lontani dalle nostre fragili mura. L’idea di avere dati salvati fuori casa potrebbe essere considerata una ancora di sicurezza, e invece ogni volta che depositiamo files su questi account, compresi anche quelli di posta elettronica come Yahoo o Gmail, siamo inconsapevoli di affidarci in mani tutto fuorché sicure, dato che i nostri account possono essere chiusi per una nostra minima e inconsapevole violazione, sollevando loro da ogni responsabilità. Che dire, almeno per le foto, è il caso ogni tanto di fare qualche stampa, come una volta, per il resto non vedo molte soluzioni, se non quello di creare più copie di ogni tipo, ovunque sia possibile, sempre che si riesca a ricordare dove le si è messe. Io non sono un fanatico degli archivi musicali su Mp3, e infatti spesso, tra vecchi e nuovi hard disk, computer vari e archivi su dvd non riesco a ricordare dove ho un determinato disco, e allora mi rendo ben conto che averlo in questo formato equivale davvero a non averlo. Sarà per questo che ho ripreso massicciamente a comperare ellepì in vinile noncurante del mondo che cambia? La verità è che era meglio quando pensavamo di stare peggio, e non è il solito luogo comune.

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