Non bastava che L’espresso avesse proposto al pubblico una strana collana dedicata ai pianisti italiani di Jazz qualche tempo fa inserendoci pure Allevi, che ecco arrivare Panorama a creare confusione nella mente dell’italiano carente di cultura della musica pianistica contemporanea. Strana cozzaglia di cose, davvero, questa proposta dal poco competente ideatore della collana “PianoMen – semplicemente i migliori”, nelle edicole da Febbraio 2009. Viene proposto “Joy” di Giovanni Allevi, sull’onda del grande successo del pianista marchigiano, seguito dal “Carioca” di Bollani, poi “Divenire” di Ludovico Einaudi, e poi, inspiegabilmente si propongono album stranieri come “Night and Day” di Joe Jackson e “Illustrated Musical Encyclopedia” di Sakamoto. Va benissimo chiudere la collana con “The Piano” di Nyman, ma mi chiedo davvero cosa c’entri soprattutto Joe Jackson. Tanto valeva allora metterci “Piano Man” di Billy Joel, il folgorante esordio di Jamie Cullum, Peter Cincotti e perché no allora qualche album di Diana Krall. Ah, dimenticavo, è una collana al maschile, a quando le PianoWomen?
Se si voleva puntare sulla sola musica strumentale, “Night and Day” ha davvero poco a che vedere con questa collana. Io ho amato molto il Joe Jackson di quel periodo, soprattutto del successivo “Body and Soul”, che col mio vinile comprato all’epoca (1985) suona ancora che è una meraviglia, meglio dello stesso cd (questa è una cosa che gli addetti ai lavori e audiofili sanno bene). “Night and day” è un capolavoro di musica pop raffinata, con richiami al jazz già nel titolo, e alle atmosfere del giorno e della notte newyorchese. Troverete solo recensioni entusiastiche di questo importante album del 1982. Un geniale cantautore e ottimo pianista, Joe Jackson, anche autore di album di sola musica strumentale come “Night Music” e “Will Power”, ancora attivo ma purtroppo ingiustamente dimenticato da tanti. Se l’uscita assieme a Panorama servirà ad avvicinare qualcuno al suo lavoro ben venga, ma all’interno di questa collana è come i cavoli a merenda. Anche la scelta del disco di Sakamoto è sbagliata, perché il suo disco per pianoforte più importante è “BTTB”, o anche se vogliamo i “Piano Works”, con la bella versione al piano di “The Sheltering Sky”. Capisco che nel fare una collana si possono ottenere i diritti di pubblicazione solo di certi album anziché altri, ma alcuni titoli sono sicuramente dei riempitivi e basta. Del resto, in una collana con i migliori PianoMen, possibile non includere Jarrett, Mehldau o Herbie Hancock?
Ecco il link, fino a quando rimarrà visibile, con il piano dell’opera: http://www.panorama.it/adv/speciali/pianomen/